Oltre i confini…un Viaggio verso la libertà
Si è conclusa dopo due anni l’accoglienza dei profughi eritrei in “Casa Volta”, un progetto dei “Corridoi Umanitari”, che ha visto la comunità di Santo Stefano impegnata nell’accompagnare e sostenere alcune persone che sono fuggite dal loro paese, perché diventato inospitale, dalla fame e dalla dittatura. Selezionati in diversi campi profughi in Etiopia, i nostri ospiti sono atterrati all’aeroporto di Fiumicino nel giugno del 2018 e accolti nella città di Sesto San Giovanni.
Storie cariche di sofferenza, storie di prigionia sotto i colpi di fucile, si rimane sgomenti ed increduli ad ascoltarle e non puoi biasimarli se l’unica soluzione è scappare.
Chi li ha conosciuti non ha potuto non farsi coinvolgere dalle loro vite, molti volontari hanno condiviso con loro tanti momenti della loro quotidianità.
Un progetto di prima accoglienza che sarebbe dovuto durare un anno e invece…
Si è trasformato in qualcosa che è andato oltre le previsioni, perché quando si parla dell’essere umano non si mai. Dare un posto sicuro e accogliente a Ryan il bimbo nato un anno fa nella famiglia di Salih e Fàtuma, dare a Daniel, Haben e Mohammed l’opportunità di seguire dei corsi di formazioni per inserirsi in progetti di tirocinio lavorativo e proseguire il percorso di alfabetizzazione per imparare la lingua. Far in modo che Mohammed instaurasse amicizie con ragazzi come lui e poter vivere l’età dell’adolescenza con la spensieratezza dovuta.
Un tempo per la stabilità, un tempo per appartenere, un tempo per creare le basi per una vita dignitosa, perché la ricerca per un futuro migliore potesse avere inizio.
Due anni pieni di “come e perché”
L’incontro tra due culture diverse ha portato, anche con fatica, ad accettare con reciprocità l’altro. A volte timori e incomprensioni hanno messo alla prova le relazioni, che sono diventate più forti.
Cosa sarà di loro ancora non lo sappiamo, “Casa Volta” è stata una tappa in quel viaggio verso la libertà: per poter dire di avercela fatta ancora di strada ne dovranno fare, possiamo solo augurare loro… buon viaggio!